Sono stati pubblicati oggi sul sito www.anac-autori.it e sulla pagina Facebook Anac-Autori (www.facebook.com/anac.autori/) gli interventi di tutti i relatori del webinar Cinecittà bene comune del cinema italiano organizzato dall’ Anac e presieduto dal suo presidente Francesco Ranieri Martinotti, sabato 14 marzo sulla piattaforma AnacKino.it.
A partire dagli autori, hanno partecipato all’ incontro importanti esponenti delle categorie del settore cine-audiovisivo: produttori, scenografi, rappresentanti delle professioni e del sindacato. Dal confronto sono emerse interessanti proposte per il futuro dei teatri di posa della Capitale. Si riportano qui di seguito stralci degli interventi. La versione integrale del convegno sarà inviata al Ministro della Cultura Dario Franceschini, al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, al sottosegretario MiC, Lucia Borgonzoni, alle Commissioni cultura del Senato e della Camera, al Presidente del Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo, Stefano Rulli e all’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, rappresentanti delle Istituzioni attente al processo di ristrutturazione. Una prima e concreta proposta è arrivata da Pupi Avati che in considerazione della nuova natura giuridica pubblica di Cinecittà suggerisce di creare un sostegno in servizi per quei film che abbiano già ottenuto il contributo da parte del Ministero della cultura e la cui realizzazione può essere compiuta nei teatri di via Tuscolana. Si completerebbe così il ciclo di sostegni che attualmente partono dalla scrittura e comprendono l’intera filiera dalla produzione, alla distribuzione all’ esercizio, ma escludono forme di incentivi per le riprese nei teatri di posa. Un numero scelto di film selezionati dagli esperti del Mic potrebbe accedere a Cinecittà, ai suoi teatri di posa, ai suoi studi di registrazione, al suo stabilimento digital, a condizioni finalmente "accessibili". Entrando a far parte di una filiera di supporto completa del film italiano.
La produttrice Donatella Palermo propone una forma nuova di incentivi fiscali per chi gira a Cinecittà. Il credito d’imposta previsto per tutte le produzioni italiane per almeno il 30% delle spese di un film potrebbe essere messo direttamente in pagamento e ceduto a Cinecittà stessa. Cinecittà ha maestranze, contributi da pagare, quindi li utilizzerebbe subito, e il film avrebbe immediatamente uno sconto che permetterebbe di effettuare le riprese nei teatri con tutti gli effetti positivi conseguenti, sia per la parte artistica e economica del film.
Roberto Perpignani, montatore fra i più noti del cinema italiano, propone che all’interno di Cinecittà si possa aprire uno spazio per la formazione, l’aggiornamento professionale, per tutte quelle realtà professionali toccate dal digitale. Dalla post produzione, ovviamente, alla scenografia, la fotografia... Uno spazio di riqualificazione professionale, di aggiornamenti e rilancio del cinema intero, di cui fa parte questo nuovo progetto per Cinecittà. “sentiamo che l’aggiornamento professionale e la riqualificazione professionale non tocca solo la formazione dei giovani, che hanno evidentemente bisogno di entrare con il piede giusto, secondo le strumentazioni oggi attuali, ma invece c’è bisogno di una riqualificazione costantemente aggiornata anche per i professionisti.”
Francesco Ranieri Martinotti vede Cinecittà come luogo della creatività europea, quella creatività che con le sue idee può dare impulso alle co-produzioni. Per il presidente dell’ Anac si può avere il miglior trattato di co-produzione con qualsiasi paese, ma se non ci sono storie vere da co-produrre con quel paese il trattato è un involucro vuoto. Quindi Cinecittà può diventare un luogo del confronto di tutti gli autori europei, per la creatività dove immaginare e scrivere storie da co-produrre.
L’europarlamentare Massimiliano Smeriglio, “rapporteur” a Bruxelles per il progetto Europa Creativa, afferma che Cinecittà può diventare, oggi, dentro una nuova gestione pubblica, dentro una nuova governance, un fenomenale luogo di produzioni culturali delle industrie creative, culturali e cinematografiche italiane mettendo insieme, appunto, dalle produzioni, all’ archivio, alla formazione. Alla formazione di tutte le professioni. La proposta del piano di recovery, del 12 gennaio ha fatto scelte importanti, in questo senso. E potranno essere ribadite, confermate e magari migliorate, dal nuovo governo. E aggiunge che la nuova governance, deve coinvolgere le associazioni di categoria dei professionisti, con le quali si può e si deve ragionare insieme.
Sabina Di Marco, responsabile nazionale della Slc Cgil, ha insistito su una rinnovata visione di pubblico del sindacato sulla base di un accordo sottoscritto che vede la funzione pubblica come uno strumento forte di sviluppo. “Un paese moderno non può esserci senza una funzione pubblica moderna - ha detto Di Marco - quindi noi abbiamo bisogno di immaginare questo pubblico, come un pubblico capace di progettare. Perché l’ idea di implementare la produzione dentro Cinecittà, e quindi i teatri di posa, ci vede assolutamente in allineamento. Così come l’idea che sia necessario un adeguamento tecnologico. Noi dobbiamo immaginare il sistema produttivo, nel cine-audiovisivo, come qualcosa di assolutamente esportabile. Dobbiamo pensare ai processi di internazionalizzazione.” Per disegnare il nuovo progetto pubblico di Cinecittà bisogna che si costruisca un metodo. Per Di Marco c’è bisogno di qualcuno che sappia costruire la regia in modo sistemico. Non basta più la gestione ordinaria a Cinecittà, così come in tante altre cose. Non si può più essere estemporanei nelle decisioni. E’ necessario che ci sia un investimento nella dirigenza che andrà a ricoprire i ruoli e le funzioni. E il protagonismo delle parti sociali dovrà essere importante.
Il presidente dell’ Anica Francesco Rutelli, ritiene che la Cinecittà pubblica è un progetto ambizioso che necessita di un piano industriale definito, di una squadra e anche di un capo progetto all’ altezza di un disegno di questo tipo, che prevede il raddoppio dell’ attuale Cinecittà. “Sapere che questa volta è in mano pubblica la decisione, l’investimento, la regia e i terreni, potrebbe rappresentare una straordinaria garanzia”. Rutelli ha anche rivelato che Viacom CBS ha sotto osservazione la possibilità di effettuare un investimento in una città dell’ Europa. Tendenzialmente dell’Europa centro meridionale per realizzare un Hub produttivo. “Sappiamo” dice Rutelli ” che siamo in un momento drammatico per i cinema, ma fertile per le attività produttive, e di post produzione, anche perché grazie alla leale collaborazione dell’industria, dei produttori, delle maestranze, dei sindacati, degli artisti di tutta la filiera si è continuato a lavorare molto in Italia e meglio che in altri Paesi”. Questo è un dato molto significato per rivolgere uno sguardo di attenzione all’Italia da parte di un importante gruppo dell’ audiovisivo come Viacom.
“Noi sappiamo che c’ è una fortissima concorrenza da parte dei paesi dell’Est”, ha detto Luciano Sovena, presidente di RLFC nel suo intervento. "Una fortissima concorrenza per quello che riguarda i teatri. Non parlo solo da parte di quelli di Poiana che sono stati acquisiti dagli americani, ma anche quelli in Romania. Quindi prepariamoci, facciamo una mappatura europea. Vediamo un po’ qual è il regime di libera concorrenza che viene applicato in questi paesi in modo da essere concorrenziali anche noi, perché se non siamo concorrenziali, posto che noi abbiamo il personale migliore che esiste in Europa, è tutto inutile. Dobbiamo essere concorrenziali".
Mimmo Calopresti, ha affermato che gli autori si devono impegnare a realizzare film di successo, in cui la presenza di Cinecittà si noti e sia centrale per il lavoro del regista. L’Anac vuole riportare gli autori dentro Cinecittà, riportarli a lavorare a fare quello per cui è nata Cinecittà cioè un luogo di lavoro, è la fabbrica del cinema. “Noi dobbiamo essere la dentro per fare il nostro lavoro… in questo momento c’è in atto una rivoluzione e all’ interno di questa rivoluzione gli autori devono essere protagonisti.” Ha concluso Calopresti
All’ incontro ha partecipato anche il DG-CA Nicola Borrelli. Nel suo intervento molto atteso, ha tracciato le linee sulle quali sta lavorando il Mic per l’avvio della nuova Cinecittà s.p.a. con Mise e Cdp, anche in attesa dei risultati della trattativa con la Commissione Europea in tema di aiuti di Stato. “Noi pensiamo a un rilancio complessivo”, ha dichiarato Borrelli “che parta dalle seguenti quattro direttrici: l’aumento della capacità produttiva, l’innovazione tecnologica e la formazione professionale, oltre all’intervento nelle specificità diciamo più propriamente culturali partendo dall’archivio dell’Istituto Luce e poi la sostenibilità e la riqualificazione dell’intero sito”.
Partecipanti: Pupi Avati, Giovanna Gagliardo, Giuseppe Gaudino, Mimmo Calopresti, Dante Ferretti, Enzo De Camillis, On. Massimiliano Smeriglio, Nicola Borrelli (MiC), Donatella Palermo, Francesco Rutelli (ANICA), Gian Luca Curti (CNA), Marina Marzotto (Agici), Sabina Di Marco (Slc Cgil), Luciano Sovena (Roma Lazio Film Commission), Giorgio Gosetti, Pasquale Cuzzupoli, Roberto Perpignani.
Atti del convegno Cinecittà bene comune del cinema italiano in pdf