Gli obiettivi dell’ANAC sono espressi chiaramente nella “Piattaforma Politica” che è parte integrante dello Statuto. La riportiamo integralmente perché, anche se scritta vari decenni or sono - e con un linguaggio espressione di quei tempi – le finalità fondamentali restano profondamente attuali.
PIATTAFORMA POLITICA
(parte integrante dello statuto)
L’Associazione Unitaria degli Autori Cinematografici è l’organismo che continua e sviluppa tutto il patrimonio di esperienze e di elaborazioni delle disciolte associazioni ANAC e AACI.
L’Associazione ha come finalità fondamentali:
Nel convincimento che soltanto profonde trasformazioni strutturali nel settore dell’esercizio e della programmazione possono impedire strumentalizzazioni corporative, ottenere un’ampia incisiva presenza dell’Impresa Pubblica, degli Enti Locali e del movimento associazionistico, nella organizzazione e nella gestione delle sale cinematografiche e di nuovi "punti di programmazione".
Nella consapevolezza che soltanto nuovi circuiti, statali e/o regionali, possano provocare l’effettivo e non corporativo potenziamentodel movimento cooperativistico e associazionistico, stimolare tutte le forme di produzione e di distribuzione tendenti a realizzare nuove esperienze cinematografiche.
Considerare, pertanto, come obiettivo politico prioritario e fondamentale la creazione e/o il potenziamento di circuiti di programmazione alternativi e/o correttivi della organizzazione monopolistica privata delle sale cinematografiche .
La difesa e l’ampliamento delle libertà di espressione nella progettazione, produzionee diffusione di cultura cinematografica ed audio-visuale; la difesa dei diritti costituzionali dello spettatore all’informazione e alla cultura e della libertà degli autori cinematografici contro tutte le forme di imposizione, condizionamento, censura o repressione che le condizioni politiche e le strutture dell’esercizio, della distribuzione e della produzione, comportano o possono comportare.
La difesa e la crescita di tutte le potenzialità creative costantemente esposte agli effetti delle ricorrenti crisi economiche; la difesa dei livelli occupazionali; la creazione di struttureindustriali, pubbliche e private, organiche e stabili; il privilegiamento di nuovi circuiti e del movimento cooperativistico in tutte le sedi e in tutti i livelli; l’appoggio a tutte le forme autonome di produzione, di distribuzione, di programmazione, che stimolino la realizzazione di nuove esperienze cinematografiche.
L’individuazione e la creazione di nuovi modi di intervento pubblico finalizzati ad esiti sociali e collettivi; la riforma generale dell’industria dell’informazione e della cultura, con la riaffermazione della necessità di una trasformazione realmente democratica della RAI-TV nell’applicazione del principio del monopolio pubblico, indipendente dall’esecutivo e sottratto alla pratica della lottizzazione, garante della possibilità d’accesso delle minoranze politiche, culturali e religiose.
Tali caratteri, propri specificamente della Tv etere, vanno naturalmente riaffermati nella sostanza anche nel settore della Tv-cavo, dove pure va garantita una pluralità di iniziative purché venga riaffermata la determinante rilevanza sociale riguardo all’uso di tale mezzo da parte degli organismi elettivi decentrati.
Più vasti processi di strutturazione e reale democratizzazione del Gruppo Cinematografico Pubblico,delle istituzioni culturali nazionali, regionali e locali.
La partecipazione promozionale e solidale al movimento culturale e associativo, la modificazione profonda del rapporto fra autore e spettatore; la creazione di una nuova domanda culturale; la costruzione di nuove condizioni per la programmazione e la diffusione delle opere e per un più elevato livello della produzione.
La sempre maggiore unità e il sempre maggiore potere contrattuale di tutte le forze democratiche e antifasciste contro le concentrazioni monopolistiche e i gruppi finanziari nazionali o multinazionali, che mirano ad impadronirsi della "informazione totale".