La creazione di un circuito complementare per il rilancio del Cinema Indipendente italiano. Come riconosciuto da tutti, uno dei momenti più critici per il Cinema Indipendente italiano e, in particolare, per la produzione a basso costo, è la distribuzione. La gran parte di questi film non riesce ad avere risorse adeguate per la distribuzione. Generalmente non hanno e non avranno reali possibilità di essere visti. In un circolo vizioso, il venir meno della distribuzione rende vana la ricerca di finanziamenti esterni (tax credit), e rende questi film scarsamente appetibili per canali tv, home video e internet. Eppure questo significativo segmento della produzione nazionale, complementare alla grande produzione industriale, deve essere tenuto in grande considerazione per la sua importanza nel formare nuovi talenti (in tutti i comparti della produzione di un film) e sperimentare nuovi linguaggi, stili e narrazioni. Avere un sistema cinematografico e dell’audiovisivo efficiente significa mantenere alte le nostre possibilità di produrre e far circolare una variegata offerta di contenuti audiovisivi. Questa è una priorità strategica per il nostro Paese. Il cinema e l’audiovisivo – i linguaggi specifici e i media di cui si avvalgono per essere veicolati – sono tra i più potenti strumenti di formazione di una intelligenza collettiva la quale è condizione essenziale per riuscire ad elaborare risposte adeguate alle sfide che ci vengono imposte da una società sempre più complessa. L’esperienza cinema è un valore che non bisogna smarrire. I vecchi cineforum rappresentavano un momento di riflessione ed elaborazione critica ma anche di uscita dal proprio orizzonte privato e occasione di confronto con lo sguardo dell’altro. L’esperienza dei circoli del cinema è stata molto importante nella diffusione della consapevolezza del valore del nostro cinema. Il progetto Cinema nelle Biblioteche, che è sperimentale sotto tanti punti di vista ed ha ampie potenzialità di sviluppo, è un invito ad organizzare sempre meglio l’offerta culturale che proviene da preziosi avamposti – le biblioteche – che cercano di colmare, ormai da tempo, “silenziosamente”, il vuoto lasciato dalla scomparsa delle sale cinematografiche e che possono rappresentare una risorsa significativa per far riconquistare quella profondità di distribuzione nel territorio che il cinema – soprattutto quello comunemente definito indipendente e d’autore – ha ormai dimenticato. Questi luoghi rappresentano già modelli architettonici polifunzionali che superano i limiti, commerciali e della modalità di fruizione passiva, della tradizionale sala cinematografica. Sarebbe importante sviluppare sempre più queste strutture, indirizzandovi le risorse necessarie, per consentire di rendere stabili e sistemiche le opportunità di partecipazione attiva dei cittadini. Sarebbe importante per cercare di ricostruire quel sentirsi comunità.
Alessandro Rossetti Consigliere Anac – ideatore e direttore artistico del progetto Cinema nelle Biblioteche