COMUNICATO ANAC - 20.05.2025
Centinaia di registi, registe, sceneggiatori e sceneggiatrici europei si sono riuniti al Festival Cannes sulla Plage de Quinzaine per dare lettura del Manifesto dei Cineasti europei rivolto alle Istituzioni, per riaffermare il valore culturale del cinema e ribadire che, nella guerra dei dazi, la Cultura non è negoziabile.
“Chiediamo che la legislazione e i dispositivi di sostegno dell’Unione Europea” è scritto nel manifesto firmato da centinaia di autori “continuino a riconoscere e inquadrare il cinema e l’audiovisivo come settori culturali – anche nella loro dimensione commerciale – mantenendo il principio dell’Eccezione Culturale.
Una delegazione delle associazioni dell'ARP, SRF, ANAC, 100autori, WGI, AIDAC e delle altre associazioni europee di autori ha salito la Montée des marches del Festival assieme alla Ministro della Cultura francese, Rachida Dati, per sensibilizzare i professionisti e la stampa internazionale. Il convinto discorso che ha la Ministra Dati, tenuto recentemente al Consiglio dei Ministri europeo, segna un passo importante verso una vera “Europa della cultura”.
Gli autori europei si congratulano e ringraziano anche gli altri Ministri europei della Cultura per la loro iniziativa e per il sostegno che hanno dato al cinema e all'audiovisivo europeo, all'eccezione culturale. Infine, esprimono la loro gratitudine ai colleghi di tutta Europa, ai numerosi registi e alle associazioni di registi che hanno alzato la loro voce firmando il Manifesto dei registi europei.
Di fronte a un mondo in subbuglio, con pericolosi spostamenti di alleanze, l'Europa ha il dovere di riaffermare e reinventare la propria sovranità. Saremo quindi al fianco dei nostri rappresentanti a Bruxelles o in qualsiasi altra capitale europea per difendere questa “Europa della cultura”, il cui futuro non è negoziabile e di cui le nostre democrazie hanno un bisogno vitale.
Nella foto la Ministra della Cultura francese Rachida Dati sulla Montée des marches con Claude Lelouche, Costa Gavras, Radu Mihaileanu, Julie Bertuccelli, Pierre Jolivet, Francesco Ranieri Martinotti
Manifesto dei cineasti europei alle istituzioni europee
presentato al 78.Festival di Cannes maggio 2025
Noi, cineasti, registi e sceneggiatori europei, lavoriamo in un contesto particolare. I nostri film riflettono le culture europee in tutta la loro diversità e specificità. Le nostre immagini, le nostre lingue e i nostri racconti sono la nostra ricchezza. La nostra storia, passata e presente, è il terreno fertile delle nostre opere. Oggi, chiediamo una “Europa della Cultura”!
Perché questa cultura è in pericolo. Il cinema e l’audiovisivo sono in pericolo.
Il cinema è un’arte. In quanto tale, ha una responsabilità: quella di proporre al contempo un punto di vista, un pensiero e uno spettacolo. In Europa, fin dalla sua invenzione da parte dei Fratelli Lumière, il cinema ha avuto una missione culturale, parte integrante del nostro ricco patrimonio. Per sostenere questo attore culturale, abbiamo costruito un’industria. Ora è forte e dinamica. È in questo senso consideriamo che il cinema sia un’arte che un’industria.
Il cinema europeo si è sviluppato e ha prosperato nel corso dei decenni. Di fronte all’egemonia economica hollywoodiana, i cineasti, registi e sceneggiatori europei hanno proposto, con molti meno mezzi economici, un’incredibile varietà di punti di vista e una vibrante libertà di espressione. Oggi, in un contesto di guerra economica con gli Stati Uniti – con Donald Trump che ha personalmente auspicato l’indebolimento della legislazione europea per rafforzare gli attori digitali americani – la Commissione Europea tende a trascurare la dimensione culturale del cinema, rischiando così di ridurre la politica in questo settore a una semplice regolazione di mercato, ignorando la sua specificità culturale e artistica.
Considerare le opere cinematografiche e audiovisive come pure merci, soggette esclusivamente alle leggi del mercato, favorirebbe automaticamente le produzioni americane. Questo sarebbe disastroso, sia per la nostra professione, sia per la diversità dei film offerti al pubblico in Europa e nel resto del mondo, così come per la pluralità dei racconti e dei punti di vista, necessari alla vita democratica e alla realizzazione degli individui.
Chiediamo che la legislazione e i dispositivi di sostegno dell’Unione Europea continuino a riconoscere e inquadrare il cinema e l’audiovisivo come settori culturali – anche nella loro dimensione commerciale – mantenendo il principio dell’Eccezione Culturale. In Europa, ogni film è un prototipo, una proposta unica che non risponde necessariamente alla domanda del mercato. Questo non ha mai impedito grandi successi commerciali.
È così che concepiamo la Settima Arte. Come un’arte – un rischio, una proposta ogni volta rinnovata. E come un’industria – che dà lavoro a migliaia di europei. Questi principi ci hanno resi molto competitivi: il cinema europeo è il terzo al mondo e il primo per quanto riguarda la coproduzione di opere di cineasti, registi e sceneggiatori degli altri continenti.
La guerra economica condotta dagli USA è anche una guerra culturale! Noi, cineasti, registi e sceneggiatori europei, dichiariamo di essere mobilitati, pronti a difendere senza cedimenti la specificità culturale del cinema e dell’audiovisivo.Nel contesto attuale, comprendiamo che l'Unione europea possa intensificare la sua azione per combattere la disinformazione e promuovere il pluralismo dei media. Ma non accettiamo che questa dinamica venga utilizzata come leva per estendere i suoi poteri normativi alle industrie cinematografiche e audiovisive in quanto settori culturali. Già disciplinati da strumenti europei, questi settori non dovrebbero diventare merce di scambio nei negoziati commerciali. Fanno parte a pieno titolo dell'eccezione culturale europea, che è nostra responsabilità collettiva preservare.
La cultura europea non è negoziabile!
Il ruolo dell’Unione Europea è difendere i nostri valori, le nostre identità, le nostre ricchezze, le nostre lingue, la nostra libertà di pensiero, le nostre espressioni attraverso la nostra arte. Quindi, rispettare la bella diversità dei nostri 450 milioni di cittadini. Noi, cineasti, registi e sceneggiatori di tutti i Paesi d’Europa, chiediamo di rifondare un’Europa della Cultura!
Cineasti firmatari:
Steve ACHIEPO, Fleur ALBERT, Debora ALESSI, Gianni AMELIO, Lionel ARAZI, Alfredo ARCIERO, Kate ARLEY, Pupi AVATI, Enzo D’ALÒ, Mattia BARBATI, Deborah BELFORD DE FURIA, Lucas BELVAUX, Yamina BENGUIGUI, Julie BERTUCCELLI, Duska BISCONTI, Oriane BONDUEL, Raffaele BURANELLI, Chiara CACCAVALE, Mimmo CALOPRESTI, Ciro De CARO, Olivier CASAS, Stefania CASINI, Malik CHIBANE, Romain COGITORE, Christophe COGNET; Isabel COIXET, Francesco COLANGELO, Francesca COMENCINI, Michele CONFORTI, Pappi CORSICATO, Catherine CORSINI, Philippe COURTIN, Valerio CRUCIANI, Didier D'ABREU, Jean Pierre et Luc DARDENNE, Paola DEI, Quentin DELCOURT, Stéphane DEMOUSTIER, Caroline DERUAS, Sylvain DESCLOUS, Evelyne DRESS, Philippe FAUCON, Chryssa FOROU, Marine FRANCEN, Anna Di FRANCISCA, Patrizia FREGONESE, Jean-Raymond GARCIA, Beppe GAUDINO, Costa GAVRAS, Renzo GENTA, Giancarlo GERMINO, Myriam GHARBI, Bernard GILHODES, Adriano GIOTTI, Giorgio GLAVIANO, Judith GODRECHE, Miguel GOMES, Maria GRAZIA CASSALIA, Paolo GUERRIERI, Caroline HALLIER, Rachid HAMI, Ted HARDY-CARNAC, Agniezka HOLLAND, Eva HUSSON, Pierre JOLIVET, Rahmatou KEITA, Cédric KLAPISCH, Gérard KRAWCZYK, Sébastien LAUDENBACH, Antonio LAURO, Claude Lelouch, Guillaume LEVIL, Jean LUDWIGG, Francesca MARCIANO, Fabio MARSON, Sebastian MAULUCCI, Carlo MAZZOTTA, Patricia MAZUY, Radu MIHAILEANU, Dominik MOLL, Fabio MOLLO, Christian MUNGIU, Umberto MARINO, Federica MARTINO, Laura MUSCARDIN, Toni OCCHIELLO, Pierre H. OLLIER, Lorenzo ONGARO, Gisella ORSINI, Claudia Di PAOLO, Agnès PATRON, Bernardo PELLEGRINI, Alessandro PERRELLA, Emma PERVOLOVICI, Nora PHILIPPE, Giuseppe PICCIONI, Leone POMPUCCI, Marco PONTECORVO, Luisa PORRINO, Stefano PRATESI, Paolo QUAREGNA, Francesco RANIERI MARTINOTTI, Damien RIBA, Michele RIONDINO, Marco RISI, Alice ROHRWACHER, Antonio ROMAGNOLI, Francesca ROMANA MASSARO, Giovanni ROMANO, Alessandro ROSSETTI, Stefano RULLI, Laura SABATINO, Lyes SALEM, Thomas SALVADOR, Isabella SANDRI, Giacomo SCARPELLI, Irene SCIALANCA, Guillaume SENEZ, Davide SERINO, Andrea SORRENTINO, Francesca STAASCH, Kristoph TASSIN, Giuseppe TORNATORE, Massimo TORRE, Giorgio TREVES, Alessandro TRIGONA OCCHIPINTI, Gianluca TRIA, Tommaso TRIOLO, Mathieu VADEPIED, Caroline VIGNAL, Axelle VINASSAC, Rossano VITTORI, Denis WALGENWITZ, Zoé WITTOCK
Associazioni firmatarie
- AIDAC - Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi
- ANAC - Associazione Nazionale Autori Cinematografici
- ANART - Associazione Nazionale Autori Radiotelevisi
- AUT - Autori
- 100autori - Associazione dell'Autorialità Cinetelevisiva
- L'ARP - Société civile des Auteurs Réalisateurs Producteurs
- ARPi - Association des Réalisateur.rice.s-Producteur.rice.s indépendant.e.s
- ARRF - L'Association des réalisateurs et réalisatrices de films francophones
- BVR - Bundesverband Regie
- CENDIC - Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea
- Comitato Organizzativo #siamoaititolidicoda
- Directors Guild of Cyprus
- European Film Academy
- RAAI - Registro Attrici Attori Italiani
- SACD - Société des Auteurs et Compositeurs Dramatiques
- SRF - Société des réalisatrices et réalisateurs de films
- Union des artistes
- WGI - Writers Guild Italia