Egregio Onorevole ,

nei prossimi giorni sarà chiamato a esprimere il suo voto sul testo definitivo della Direttiva sul Copyright, un testo fondamentale a tutela del lavoro creativo e riguardante la diffusione sul web di film, canzoni, racconti, saggi, articoli, libri ecc. Stiamo parlando del diritto d’autore, un diritto riconosciuto da secoli in Europa.

Anche grazie alle istituzioni europee e alle convenzioni internazionali emanate si sono fatti grandi passi in avanti nel promuovere forme di gestione dei diritti d’autore e affini tese a combattere la pirateria informatica e a garantire un’equa remunerazione. Ma la rivoluzione digitale ha accentuato le difficoltà per rendere efficaci e realmente protettive le misure indicate nelle normative via via adottate. Per questo abbiamo espresso il più vivo consenso al testo di compromesso inter-istituzionale della direttiva che sarà sottoposta al voto dell’assemblea plenaria il 25 marzo. Esso rivede e aggiorna quanto finora acquisito inserendo misure adeguate per responsabilizzare e limitare il potere dei grandi gruppi che agiscono sul piano globale e non contribuiscono né fiscalmente né con la considerazione dovuta alla remunerazione necessaria agli autori e alle imprese di settori strategici della creatività, dell’editoria, delle culture.

Il diritto d’autore non è un privilegio, come erroneamente si crede, ma un principio essenziale di equità nei confronti di chi vive della propria attività, realizzando opere dell’ingegno.

La nuova direttiva, come Lei ben sa, introdurrebbe con molto ritardo un concetto basilare di remunerazione, secondo il quale, quando una piattaforma - Youtube piuttosto che altri operatori di distribuzione massiva online - guadagna abbinando la pubblicità alle immagini di un film, alle note di una canzone, ad un testo letterario, ad un saggio o ad un articolo, tutti gli aventi diritto potranno condividere una parte degli utili ricavati.

Agli evidenti vantaggi, di cui beneficeranno gli autori, se ne aggiungono altri forse meno evidenti, ma altrettanto importanti per la nostra economia.

Primo aspetto: equità fiscale. I sei principali giganti del web tutti insieme hanno pagato in Italia nel 2017 quattordici milioni di tasse, gli autori tramite la Siae di milioni ne hanno versati duecentocinquanta. L'approvazione della Direttiva sul Copyright porterebbe agli autori il riconoscimento di un'equa remunerazione per le opere in circolazione sul web e le relative tasse sugli utili determinati potrebbero come minimo triplicarsi, con un beneficio annuo di almeno cinquecento milioni per l'erario dello Stato.

Secondo aspetto: sostegno alle piccole imprese. Pensiamo che non vi sia sostanziale differenza tra un orefice di Vicenza che immagina, disegna, realizza un gioiello unico e uno sceneggiatore che da un'idea passa al soggetto e alla sceneggiatura di un film. O tra un sarto di Napoli che disegna, taglia e cuce un abito e un musicista che compone ed esegue il suo brano. Gli autori sono in definitiva delle piccole imprese che producono beni immateriali. Tali imprese devono essere sostenute e difese come quelle che producono altri tipi di beni.

Non ci riferiamo alla creatività e al talento soltanto come fondamenti della dialettica democratica, ma anche come fattori importanti di sviluppo.

Il compromesso raggiunto non è il migliore immaginabile, ma è l’unico possibile prima della fine della Legislatura per dare un segnale al nostro mondo e ai giganti del web.

Le chiediamo, pertanto, di accogliere questo nostro appello a votare “SI” alla Direttiva sul Copyright: un voto convinto per tutelare il talento, la creatività e la cultura italiana, alla quale ogni giorno diamo il nostro contributo come autori, artisti, interpreti e creativi.

Roma, 19 marzo 2019

 

Firmato da 

ANAC - Associazione Nazionale Autori Cinematografici

100autori Associazione della Autorialità Cinetelevisiva

WGI - Writers Guild Italia

AIDAC - Associazione Italiana Dialoghisti e Adattatori Cine-televisi

ACMF- Associazione Compositori Musiche per Film

 

e individualmente da

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19/03/2019 - ANACronista
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