Martedì 16 maggio alle ore 16.00 terzo appuntamento della rassegna “L’Anac a 360gradi”, alla Casa del Cinema, con la proiezione del film "QUEL CALDO, MALEDETTO, GIORNO DI FUOCO" (1968) di Paolo Bianchini. Segue l’incontro con l'autore introdotto da Antonio Falduto e moderato da Raffaele Meale.
Il terzo appuntamento con “Percorsi di Cinema - L'Anac a 360gradi”, la rassegna organizzata alla Casa del Cinema dall'ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici – e incentrata su quegli autori della storica associazione che hanno rappresentato sugli schermi il cinema cosiddetto “di genere”, vede un protagonista con cui il pubblico più giovane e appassionato alla materia potrebbe avere scarsa dimestichezza: Paolo Bianchini.
Bianchini esordisce nelle vesti di sceneggiatore, scrivendo tra gli altri per Luigi Zampa Ladro lui, ladra lei (1958) e per Giuliano Montaldo Ad ogni costo (1967), due film concepiti nel recinto del genere che dimostrarono da subito la grande versatilità di Bianchini e la capacità di trovare una propria personale chiave di lettura anche all'interno di operazioni di prammatica. La conferma è nel passaggio alla regia con il fantascientifico Devilman Story (1967) e il delirante Hipnos follia di massacro (1967), ma anche e forse soprattutto con i suoi western, a partire da Dio li crea... Io li ammazzo! (1968), Lo voglio morto (1968) e Quel caldo maledetto giorno di fuoco (1968), che l'Anac ha scelto per omaggiare il regista.
Quel caldo maledetto giorno di fuoco palesa la volontà di Bianchini di non lasciarsi asservire al genere, e mescola con sapienza tanto l'apparato iconografico western quanto una trama che vagheggia rimembranze di spy story; la regia di Bianchini si fa ancor più inventiva del solito, alla ricerca dell'inquadratura in grado si spiazzare sempre le aspettative dello spettatore. Un piccolo cult da riscoprire.
Bianchini si è dedicato più recentemente ai lavori televisivi e di forte impegno sociale, come testimonia l'ultimo Il sole dentro (2012) incentrato sulla tragica vicenda che vide protagonisti i quindicenni Yaguine Koita e Fodé Tounkara, trovati morti nel carrello di un aereo nel tentativo disperato di abbandonare la Guinea per cercare fortuna in Europa. Anche altri titoli come il televisivo Il bambino sull'acqua (2005) e La grande quercia, che nel 1997 segnò il ritorno di Bianchini al cinema dopo quasi venti anni trascorsi a lavorare in pubblicità, certificano l'interesse del regista romano verso il mondo che lo circonda.
Casa del Cinema, largo Marcello Mastroianni 1
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.