Il 14 maggio ci ha lasciato improvvisamente Luciano Sovena. Abbiamo perso un amico e alleato di tante battaglie.

Questo il ricordo di Francesco Ranieri Martinotti presidente dell'Anac

E adesso come faremo?

Davvero, questa non è una domanda retorica , é una domanda vera.

Ce la siamo posta subito con Mimmo Calopresti: eravamo insieme a Parigi, domenica, quando è arrivato questo fulmine a ciel sereno.

Come faremo?

Come farà l'Anac, gli autori italiani, i produttori indipendenti e tutto quel cinema che tu difendevi e rappresentavi. Come faranno i tuoi amici? Come farò io che ricevevo tutte le mattine la tua chiamata, apparentemente per dirci le novità, ma nella realtà perché a entrambi ci metteva di buon umore cominciare la giornata scherzando e prendendoci in giro al telefono. Come faranno i tuoi cari, Simona, Manuela, tua sorella Romana e tutta la famiglia. Come faranno i tuoi cani? Come faremo tutti noi, senza di te Luciano?

Eri leale, qualità rara soprattutto nel nostro ambiente. Se davi la tua parola: era quella, senza doppi giochi. Eri pronto ad ascoltare tutti e i tuoi consigli erano saggi e disinteressati.

Eri appassionato e amavi profondamente il tuo lavoro. Non valutavi le proposte per il loro valore commerciale, ma per lo spirito ideale che le animavano. Sostenesti subito il premio Lizzani perché eri convinto che fosse giusto creare un premio per l'esercizio. Fosti tu a insistere in Regione per un sostegno alla scrittura e quando arrivarono oltre mille progetti, gratuitamente ce li leggemmo tutti, insieme a un paio di colleghi, perché volevi che fosse salvaguardata la qualità dell'iniziativa. Per non parlare poi della tua creatura: il fondo Lazio per le coproduzioni, fondamentale perl'internazionalizzazione, che dovrebbe essere, subito, a te intitolato.

E poi la tua curiosità, ti guardavi ogni tipo di film, dall'Horror al Queer, fino ai film delle meno note cinematografie orientali. Sei stato tra i primi a parlare di cinema coreano. Ai festival tu non andavi per fare la passerella o per le pubbliche relazioni, ci andavi per vedere i film. Ti rintanavi nelle salette più sperdute e improbabili, dove magari eri l'unico spettatore. Riuscivi a vedere anche sei film al giorno. Naturalmente ogni tanto ti addormentavi, ma avevi affinato una tecnica per la quale anche nel sonno continuavi a seguire il racconto. Una volta al festival di Torino vedemmo insieme un film turco. Ti ricordi che dormisti per il 70% della proiezione? Quando si riaccesero le luci in sala, mi dicesti: bellissimo film, questo vince il festival . E infatti lo vinse.

Ora Luciano ti prego, svegliati e dimmi che il film che abbiamo visto finora non vincerà nessun festival perché è un horror di pessima qualità. Anzi dimmi che non è mai stato girato. Andiamo a preparare la valigia, saliamo domani su quell' aereo per Cannes che abbiamo preso tante volte insieme e facciamoci anche questo festival. Il nostro tavolo al ristorante La Libera è apparecchiato e ci aspetta.

17/05/2023 - ANACronista
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