I promotori, con la 30° edizione del Festival, si accingono a festeggiare due eventi molto speciali. Il primo e di carattere personale e vuole mettere in risalto la felice intuizione di Annamaria Percavassi che esattamente trent’anni fa diede alla luce il più importante appuntamento italiano sul cinema dell’Europa centro orientale. Il secondo, riguarda uno degli uomini che hanno cambiato il corso degli eventi del XX secolo: Michail Gorbačev. Trent’anni fa si consumava la caduta di un simbolo della “Guerra Fredda”che aveva caratterizzato buona parte del Novecento: il muro di Berlino. Il sistema di fortificazione costruito nel 1961 in quella che era stata la capitale della Germania, con lo scopo di dividere in due blocchi politici ed economici la città già sotto l’influenza delle due maggiori potenze uscite vittoriose dall’ultimo conflitto mondiale: l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Il muro della discordia divise famiglie, case, strade e posti di lavoro. Non solo a Berlino, ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale per chi cercava di superarlo. Le guardie di frontiera ebbero l’ordine di sparare su tutti quelli che cercavano di attraversare la zona di confine, che con gli anni fu attrezzata addirittura con mine anti-uomo e filo spinato elettrificato, una terrificante "striscia della morte". Quello che portò alla riunificazione delle due Germanie furono sostanzialmente due fattori: l’ascesa di Gorbaciov, come leader dell'Unione Sovietica e l’implosione economica dei suoi paesi satelliti. La radicale trasformazione politico-economico del colosso sovietico, da parte del suo massimo leader politico, portarono, in breve tempo, alla caduta del muro e allo sganciamento dei paesi che sino ad allora erano stati suoi alleati. Il muro cadde nella notte del 9 novembre 1989 quando tra lacrime di gioia, migliaia di persone dell'est e dell'ovest, scavalcarono il muro per la prima volta dopo quasi trent’anni.
L’edizione inaugurale del trentennale, previsto per venerdì 18 gennaio, non poteva che aprirsi con il film “Meeting Gorbachev” (Politeama Rossetti) che segnò l’incontro tra il grande Werner Herzog (co-regista insieme ad André Singer, che introdurrà la proiezione) e Michail Gorbačëv. Quest’ultimo e Herzog si incontrarono per tre volte nell’arco di sei mesi, e nonostante il primo fosse già minato dalla malattia, grazie all’abilità del regista, che seppe scavare abilmente negli angoli più inaspettati della vita dell’ultimo presidente dell’Unione Sovietica (1985-1991), rendono questi appuntamenti, fissati su pellicola, coinvolgenti e commoventi. A seguire nella stessa serata, si aprirà anche la retrospettiva che il festival dedica al Muro, con un titolo più che emblematico “Possession”, capolavoro di Andrzej Żuławski, ma anche in qualche misura, il “protagonista” dell’immagine scelta per il manifesto di questa trentesima edizione: una foto scattata dalla grande fotografa francese Dominique Issermann in una pausa di lavorazione del film, e che ritrae la protagonista Isabelle, l’attice Adjani mentre salta la corda, proprio accanto al fatidico Muro.
Il Festival diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo aprirà i battenti venerdì 18 gennaio e si chiuderà venerdì 25 dello stesso mese.
Il programma dettagliato e per conoscere i luoghi del Festival su www.triestefilmfestival.it