L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, per quanto riguarda le dimissioni dal Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo del suo presidente, Francesco Ranieri Martinotti, avvenute il 28 giugno, intende precisare che la nomina era stata accettata con riserva proprio per porre la questione dell’incongruità del regime di incompatibilità previsto dal Decreto Ministeriale del 2 gennaio 2017.
Infatti, se da una parte la legge prevede che tre membri siano scelti dal Ministro nell’ambito di una rosa di nomi proposta dalle associazioni di categoria, richiedendo anche un alto livello di competenza, dall’altra il decreto indica criteri di incompatibilità che escludono di fatto chi nelle associazioni ha il massimo livello di competenza e di rappresentatività, cioè i presidenti. In più, nel caso di un autore, l’incarico, che è rigorosamente a titolo gratuito, è due volte gravoso perché esclude la possibilità di svolgere l’attività di sceneggiatore e regista in progetti sostenuti con risorse pubbliche. Il decreto stabilisce che i consiglieri del CSCS non possono richiedere ed essere beneficiari dei contributi selettivi, ex art 26 e 27 della legge n. 220 del 2016, né in proprio, né come presidenti delle associazioni che rappresentano. Così, in occasione del suo insediamento, Francesco Ranieri Martinotti ha sollevato la questione chiedendo la modifica di questo contraddittorio meccanismo, sottolineando in primo luogo il fatto che il Consiglio ha carattere puramente consultivo e tra le sue competenze non ve n’è alcuna che riguardi le commissioni dei selettivi.
Correttamente, la presidente del CSCA, Francesca Assumma, ha consultato l’Ufficio Legislativo del Ministero, il cui parere non si è discostato affatto dalla lettera del decreto evidenziando come l’esclusione “sia giustificata da ragioni di opportunità e dunque da potenziali situazioni di conflitto di interessi in cui potrebbero trovarsi i componenti medesimi. Infatti, considerato che i membri del Consiglio superiore sono individuati tra personalità del settore cinematografico e audiovisivo, è altamente probabile che gli stessi ben potrebbero operare fattivamente nel mondo del cinema e dell’audiovisivo e trovarsi a ricoprire, a vario titolo, ruoli in imprese cinematografiche, ossia potenziali destinatarie dei contributi selettivi di cui agli artt. 26 e 27”.
Dopo aver preso atto del parere espresso dal Mic, rilevando anche che criteri altrettanto stringenti non sono mai stati previsti per gli esperti che devono valutare i progetti per l’assegnazione dei sostegni selettivi, il presidente Francesco Ranieri Martinotti, si è dimesso in coerenza con quanto dichiarato al momento del suo insediamento.