Giovedì 13 settembre si inaugura al cinema Farnese la ripresa romana delle Giornate degli Autori, promossa da Anac e 100autori, con un omaggio al co-fondatore Massimo Sani, maestro ferrarese del documentario recentemente scomparso. Due le opere presentate (ore 20:00 ingresso libero): Willy Brandt in ginocchio a Varsavia e Berlino 1937: arte al rogo. Quest’ultimo tratta dell’epurazione dai musei della Germania Nazista di tutte quelle opere che furono definite “entartete Kunst”, o “arte degenerata”.
La rassegna si svolgerà esclusivamente presso il Cinema Farnese (Piazza Campo de’ Fiori, 56), che festeggia i suoi cinquanta anni di attività. Nelle sette giornate saranno presentati i dodici film della selezione ufficiale, tra i quali C’est ça l’amour di Claire Burger, vincitore del GDA Director’s Award di quest’anno. C’est ça l’amour, la storia di un padre che si trova a crescere da solo le due figlie adolescenti rimaste con lui dopo la separazione, è in programma sabato 15 alle ore 20:00 e martedì 18 alle ore 16:30. Altro film pluripremiato alle Giornate 2018 con il Label Europa Cinemas e l’Hearst Film Award – Best Female Director, l’austriaco Joy di Sudabeth Mortezai racconta di una giovane nigeriana caduta nella rete della tratta sessuale a Vienna (giovedì 13 alle ore 21:30 e lunedì 17 alle 16:30). A Ricordi? di Valerio Mieli, una lunga storia d’amore raccontata attraverso i ricordi falsati dagli stati d’animo, dal tempo e dalle differenze di punti di vista dei giovani protagonisti, Luca Marinelli e Linda Caridi, è andato il premio del pubblico BNL (domenica 16 alle ore 21:40 alla presenza dell’autore). Si è aggiudicato invece il premio Queer Lion il film José di Li Cheng, il cui rassegnato e disincantato protagonista vive tra i pullman affollati e la strada, facendo le consegne per un ristorante, mentre nei momenti liberi gioca con il suo cellulare e fa sesso occasionale (martedì 18 alle ore 21:40). Del belga Joachim Lafosse, venerdì 14 alle ore 20:00 è in cartellone Continuer dove Sybille, una madre divorziata, non sopporta che il figlio adolescente conduca una vita violenta e priva di significato e, come ultima possibilità, madre e figlio intraprendono un lungo viaggio in Kirghizistan. Dalla Palestina, Mafak, opera prima di Bassam Jarbawi (sabato 15 alle ore 21:45), racconta la storia Zihad, considerato da tutti un eroe, che dopo quindici anni di carcere cerca invano di abituarsi alla vita moderna palestinese.
Ricca anche la sezione degli eventi speciali, dove sono presenti due film italiani: Il bene mio di Pippo Mezzapesa con Sergio Rubini, Dino Abbrescia e Teresa Saponangelo (giovedì 13 alle 18:15 e domenica 16 alle 16:30) e Goodbye Marilyn di Maria Di Razza, raffinato cortometraggio d’animazione che prende spunto dal romanzo a fumetti di Francesco Barilli e Roberta Sacchi (sabato 15 alle ore 18:15). Quest’ultimo è abbinato a Ville Neuve del canadese Félix Dufour-Laperrière, anch’esso film d’animazione fatto di immagini poetiche e potenti. Anche il corto L’unica lezione di Peter Marcias, nel quale Riccardo farà un particolare incontro e forti suggestioni lo spingeranno a rivalutare le sue origini iraniane, è abbinato, mercoledì 19 alle ore 18:30, a Il teatro a lavoro di Massimiliano Pacifico, uno straordinario dietro le quinte con Toni Servillo che mette in scena Louis Jouvet.
Arricchiscono la rassegna due opere italiane provenienti dal fuori concorso e Sconfini e con una forte connotazione autoriale. 1938 Diversi di Giorgio Treves, documentario sulle conseguenze che ebbero le leggi raziali sulla comunità ebraica italiana, sarà proiettato martedì 18 alle ore 20:00 alla presenza del regista e dello sceneggiatore Luca Scivoletto. Arrivederci Saigon di Wilma Labate, avvincente ricostruzione dell’incredibile esperienza di una band femminile toscana ritrovatasi inconsapevolmente in tournée nel Vietnam in una delle fasi più acute del conflitto, verrà presentato mercoledì 19 alle ore 20:00.