Una delegazione dell’Anac composta dal suo presidente Francesco Ranieri Martinotti, Pupi Avati Giovanna Gagliardo e Giuseppe Gaudino ha incontrato ieri la neo presidente di Cinecittà S.p.A. Chiara Sbarigia.

Nell’incontro sono stati affrontati i temi cari agli autori che nel periodo della privatizzazione si sono battuti accanto ai lavoratori perché gli Studios tornassero in mano pubblica. Cinecittà con le risorse del Ricovery Plan può e deve diventare il cuore della ripartenza del cinema italiano non solo dal punto di vista produttivo ma anche della creatività. Le idee e le storie devono trovare negli Studios della Capitale non solo il luogo della loro realizzazione ma anche il loro incubatore. Cinecittà e la presidente Chiara Sbarigia, il suo amministratore delegato Nicola Maccanico, e tutti i membri del cda devono avere la capacità di pensare non solo in termini commerciali, ma anche in una prospettiva di sviluppo della creatività.
Cinecittà deve essere inclusiva e dare dimora ai creativi di tutta Europa offrendo a condizioni favorevoli atelier e uffici individuali per la scrittura e la preparazione dei progetti.

Per Pupi Avati le produzioni italiane , dalle più grandi a quelle più piccole, devono poter utilizzare i teatri di posa e l’intera filiera della post-produzione offrendo loro tariffe proporzionate al budget dei film.
Essere fulcro centrale dei mestieri e della formazione dei mestieri con corsi professionali e di aggiornamento per le nuove tecnologie. Il marchio di Cinecittà deve tornare ad essere garanzia di professionalità nel cinema e nell’audiovisivo.
La presidente Chiara Sbarigia ha ascoltato con attenzione le proposte dell’Anac e ne ha condiviso i principi.

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