L’Anac - Associazione Nazionale Autori Cinematografici - comunica che stamani ha inviato al neo Assessore alla Cultura Dino Gasperini una lettera con la quale ha disdetto l’incontro, che la stessa associazione aveva richiesto, per discutere con l’amministrazione alcune modifiche alla delibera 22 dicembre emanata dalla Giunta Comunale e che erano state prospettate all’ex assessore Croppi nella riunione del 13 dicembre scorso che si era conclusa con l’impegno di fissare un ulteriore incontro dopo Natale. I punti fondamentali oggetto della disanima erano stati: la indispensabile determinazione della missione della Casa del Cinema come istituzione dedicata al cinema italiano e la presenza di un Comitato Scientifico con i rappresentanti degli autori che garantisse una programmazione artistica e culturale aderente alla missione suddetta. Avvenuto il cambio dell’assessore e a conoscenza che l’amministrazione stava procedendo alla strutturazione della nuova casa trascurando completamente le richieste degli autori, l’Anac chiedeva un incontro urgente a Gasperini per chiarire la situazione. L’Assessore convocava gli autori. Ma ieri 2 febbraio i giornali pubblicavano le dichiarazioni di Gasperini e dell’Assessore Regionale alla Cultura con le quali si dava atto dell’insediamento dei nuovi organi direttivi senza alcun cenno al suddetto comitato scientifico. Anzi, con una telefonate, venivano licenziati in tronco alcuni dipendenti inquadrati nella precedente gestione. Preso atto di ciò, l’Anac ha giudicato l’incontro di oggi assolutamente inutile vista la decisione del Comune di procedere,senza alcun rispetto per gli autori che, - tutti -, tanto avevano dato con entusiasmo, competenza e generosità alla Casa del Cinema nei suoi oltre 4 anni di attività, con vantaggi culturali, scientifici e promozionali per il cinema italiano e per la città di Roma. Sembra incredibile che la Casa del Cinema possa andare avanti senza l’apporto di una parte essenziale del cinema stesso. Ancora una volta si vede come in questa città, il potere venga esercitato fine a se stesso rinunziando con cinismo al dibattito con le organizzazioni culturali. L’Anac continuerà ls sua battaglia per il cinema italiano come ha fatto dal 1947.