La citta' di Roma da oltre un mese e' priva di un responsabile della cultura anche se nel frattempo quel che resta della politica culturale capitolina procede senza alcun indirizzo nella piu' assoluta confusione. Alla cronica disattenzione del Comune ai gravissimi problemi che affliggono il settore dell'audiovisivo, come la chiusura di numerose sale del centro storico e il ricorrente tentativo di cementificazione di Cinecitta', si e' aggiunta la decisione di cancellare alcune storiche iniziative cinematografiche attraverso una serie di tagli orizzontali al budget destinato all'estate romana. In particolare dopo 20 anni si spengono I proiettori della rassegna “ I grandi festival a Roma” che riproponeva al pubblico della Capitale le selezioni di Cannes, Pesaro, Locarno e Venezia.
Per evitare che una situazione gia' critica, precipiti definitivamente l'Anac, si unisce all'appello lanciato dal Sindacato Critici Cinematografici e dall'Anec Lazio che chiede un’ immediata inversione di rotta con la nomina di un nuovo assessore alla cultura che sia un valido interlocutore degli autori e che affronti con rapidita' e competenza tutte le questioni che sono tuttora irrisolte.