Le associazioni degli autori dell’audiovisivo considerano la sequenza di eventi che negli ultimi mesi hanno colpito negativamente l’immagine della Siae – risultanze preliminari dell’istruttoria Antitrust; persistente rifiuto di Rai e Sky di rinnovare i contratti scaduti; rinvio della direttiva europea sul copyright; basse insinuazioni daparte di profit collecting attraverso la stampa - come una delle ondate più violente di attacchi contro gli autori e i loro diritti, acquisiti dopo anni di battaglie.

Chi ne muove i fili utilizzando strumentalmente alcuni principi della direttiva europea, come la liberalizzazione, punta a dividere il fronte delle componenti interne alla Siae con l’obiettivo di demolire questo presidio no-profit che ha storicamente difeso l’equa remunerazione per lo sfruttamento di ogni opera creativa. Ed è ormai evidente come l’obiettivo non sia quello di garantire una migliore gestione della Siae (che dopo la stagione del commissariamento ha riportato in ordine i conti), bensì di annacquare lo stesso principio alla base del diritto d’autore per potersene impossessare.

In questo senso, ad esempio, va inquadrato il tentativo da parte dei broadcaster di trattenere la quota indivisa dell’equo compenso: un vero e proprio atto di appropriazione indebita, in quanto si può ragionare sulle modalità di redistribuzione della stessa, ma senza mettere in discussione che appartenga in via esclusiva agli autori e che siano loro i soli legittimati a disporne. Ci chiediamo dunque quali strumenti mettere in campo per tutelarci, a cominciare dalla prossima assemblea degli azionisti del servizio pubblico che chiamerà la Siae a ratificare le nuove nomine, mentre la Rai da quattro anni trova ogni espediente per non rinnovare il contratto di utilizzazione per tutti i repertori e, nel caso dell’audiovisivo, continua ad accumulare un debito con gli autori ai quali versa solo il 70 per cento di quanto dovrebbe per la programmazione massiccia delle loro opere.

È dunque questo il momento di mostrarci forti, determinati e uniti per scongiurare il rischio di vedere la Siae polverizzarsi. Dobbiamo difenderci mostrando all’esterno una forte compattezza e decidendo rapidamente quale controffensiva mettere in atto.

Chiediamo quindi a tutte le componenti della Siae ciò che è sempre stato invocato: di anteporre al costruttivo e anche aspro dibattito interno la difesa degli interessi di tutti. In caso contrario, rischiamo di esporre il fianco all’offensiva di chi vuole cancellare una delle più importanti esperienze di comunità degli autori mai esistita in Italia.

Roma, 10 luglio 2018

 100 AUTORI | AIDAC | ANAC | WGI | ASIFA | DOC.IT

ANAC

Roma, via Alberico II, 33 – 00193

© ANAC

Codice fiscale: 97010300586