L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici è stata invitata a Cannes a partecipare a un dibattito organizzato congiuntamente dalle due principali associazioni francesi – SRF e ARP – per discutere sul ruolo degli autori nel mercato globale dell’audiovisivo, nonché dell’impatto delle nuove tecnologie (algoritmi e IA) sulla libertà creativa e di espressione.
 
All’incontro, al quale hanno partecipato, tra gli altri, la regista palestinese Najwa Najjar, il regista indiano Anurag Kashyap, la regista svedese Sofia Norlin e i registi francesi Radu Mihaileanu (vicepresidente Arp) e Cédric Klapish, è stata resa pubblica la Déclaration des Cinéastes, firmata dalla quasi totalità degli autori francesi.
 
L’ANAC si è impegnata a farsi  portavoce presso le associazioni di settore degli autori italiani affinché la dichiarazione abbia il massimo della diffusione e sia firmata dal maggior numero possibile di cineasti.
 
Potete firmare l'appello al seguente link

 

Dichiarazione Autori francesi

Noi registi ci muoviamo all'interno di "un'arte e che è anche un'industria" (André Malraux).

Siamo portatori della dimensione artistica e di quella industria. Ed è proprio perché gli autori e i cineasti sono liberi che la nostra industria è viva.

Oggi la diversità e la vitalità del nostro settore sono sempre più messe in discussione da alcune pratiche in contrasto con i principi fondamentali del diritto d'autore e della libertà creativa: sceneggiature modificate senza il consenso degli autori, collaboratori artistici e cast imposti, film modificati in fase di montaggio dai finanziatori/ diffusori, scelte musicali prescritte, trasformazione della funzione del regista da creatore a esecutore, ecc.

Queste pratiche, volte ad modificare, sulla base di ragioni commerciali, l’idea e l’ispirazione dell'opera - e quindi implicitamente dell'opera finita –rappresentano inevitabilmente una forma di censura che altera qualsiasi processo creativo. Mettono in discussione la libertà di sperimentazione e determinano l'invisibilità dell'autore, avvicinandosi pericolosamente alla nozione di copyright che prevale sul mercato americano.

Queste pratiche sono antitetiche al nostro cinema e al nostro settore audiovisivo, dove però si stanno diffondendo.

È quindi assolutamente necessario proteggere il nostro status di autori e riaffermare i nostri diritti morali, ricordando che i seguenti elementi devono essere decisi di comune accordo tra l'autore e il produttore, la cui collaborazione e il cui rapporto di fiducia sono alla base del nostro lavoro creativo . In nessun caso possono essere aggiunti, cancellati o modificati senza l'esplicito accordo del regista:

- la versione finale della sceneggiatura ;
- il titolo del film;
- la versione finale del montaggio del film;
- i titoli di testa e di coda del film.

il nome dell'autore deve comparire :

- nei titoli di coda del film;
- su qualsiasi materiale promozionale fisico o digitale;
- su qualsiasi canale di trasmissione e mezzo di sfruttamento, sulla pagina di presentazione del film, se applicabile (canali televisivi, piattaforme online di video-on-demand su base pay-per-view o in abbonamento, ecc.)

Il mancato rispetto dei punti sopra indicati e/o le eventuali pressioni esercitate potrebbero essere considerate come una volontà di subordinazione, che aprirebbe la strada a una riqualificazione del contratto di cessione dei diritti come contratto di lavoro. Ciò potrebbe comportare la perdita dei diritti di sfruttamento dell'opera.

Su richiesta del regista, qualsiasi violazione di questi punti, dalla scrittura al montaggio finale, deve essere registrata e sanzionata.

Con questa dichiarazione congiunta, ci impegniamo a non accettare alcuna deviazione da questi principi, né a firmare alcun contratto o accordo che sia in contrasto con essi.

Invitiamo tutti i partner della nostra eccezione culturale a impegnarsi in tal senso.

 
 
ANAC

Roma, via Alberico II, 33 – 00193

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