In considerazione del lungo periodo di chiusura delle sale cinematografiche, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ritiene che si debba urgentemente approntare un piano efficace e rapido di riapertura.

Oltre all’apprezzabile sostegno predisposto dal governo per ”ristorare” le imprese dell’esercizio, è indispensabile predisporre una serie di interventi necessari per favorire la riapertura delle sale italiane e sostenerne la programmazione. Va infatti considerata primaria la necessità di riportare al più presto il pubblico in sala non solo in funzione del ruolo sociale e culturale di questi presidi indispensabili per la collettività, ma anche per l’importanza della sala come anello economico di tutta una filiera che tutela la produzione italiana. Non si può pensare infatti che queste funzioni cardinali per il cinema possano essere sostituite dall’offerta dei film sulle piattaforme che sebbene rappresentino una nuova modalità di fruizione, agiscono come una sorta di monopolio USA essendo inoltre produttrici di molti contenuti trasmessi. Esiste così il forte rischio che la visione collettiva sul grande schermo possa essere persa per sempre come evento socio\culturale del nostro pubblico per essere surrogata dalla più pigra, anodina e solitaria visione casalinga.

L’Anac intende quindi favorire un confronto ad ampio raggio, tra l’esercizio con le sue diverse tipologie di sala (multisala, monosala, d’essai, multiplex, sala della Comunità...), le altre componenti del settore (distribuzione, produzione e autori) e il Mibact per promuovere e organizzare una sollecita riapertura che ristabilisca quanto prima l’abitudine, la confidenza e la fiducia del pubblico nei confronti di questi luoghi che oltretutto sono tra i più sicuri dal punto di vista sanitario. Riteniamo che nell'immediato futuro, con l’arrivo del vaccino e il ritorno alla normalità, si debba cambiare l’indirizzo seguito finora basato sui ristori e stabilire invece che le risorse pubbliche straordinarie siano erogate con lo scopo di favorire la riapertura di tutte le sale e sostenere la promozione e la tenitura dei film italiani, così come era stato pensato in altri paesi europei prima di questo secondo lockdown.

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