In questa 37 esima edizione il Premio alla miglior Sceneggiatura nel nome di Sergio Amidei, uno dei numi tutelari della scrittura cinematografica, vulcanico autore di alcuni dei più bei film della storia del cinema italiano (ebbe tra l’altro quattro nomination all’Oscar), da Roma Città Aperta, a Paisà, a Sciuscià, a Le ragazze di Piazza di Spagna, solo per citarne alcuni.

Sono passati 37 anni sa quel lontano 1981, quando il sodalizio amideiano, formato da uno sparuto gruppo di cinefili animavano una città di provincia qual’era Gorizia, ancora immersa in una “cortina di ferro” che faceva acqua da tutte le parti.

Oggi la manifestazione, e lo ha dimostrato concretamente negli anni, può autodefinirsi, senza alcun pudore, come uno degli appuntamenti culturali di maggior spicco nello scenario degli eventi cinematografici nazionali. Quest’anno offrirà quasi 60 proiezioni, oltre 15 eventi tra incontri e presentazioni di libri in 7 giorni di programmazione. Articolate attorno ai tre Premi principali che scandiranno il programma della manifestazione — il Premio alla Migliore Sceneggiatura, il Premio all’Opera d’Autore e il Premio alla Cultura Cinematografica — le sezioni tematiche curate da docenti, critici ed esperti, che si avvicenderanno nella discussione di quello che è il tema cardine dell’edizione 2018, “La cultura dell’identità”.

Le pellicole in concorso sono 8 e sono state selezionate dalla giuria del Premio composta da Massimo Gaudioso, Doriana Leondeff, Francesco Bruni, Marco Risi, Silvia D’Amico, Giovanna Ralli e, da questa edizione, Francesco Munzi.

In concorso per la migliore sceneggiatura le seguenti pellicole: Come un gatto in tangenziale (regia: Riccardo Milani, sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Riccardo Milani), Loveless (regia:AndrejZvyagintsev sceneggiatura: Oleg Negin), La casa sul mare (regia: Robert Guédiguian, sceneggiatura: Serge Valletti, Robert Guédiguian), L’ora più buia (regia: Joe Wright, sceneggiatura: Anthony McCarten), L’insulto (regia: Ziad Doueiri, sceneggiatura: Ziad Doueiri, Joëlle Touma), Chiamami col tuo nome (regia: Luca Guadagnino, sceneggiatura: Luca Guadagnino, James Ivory), Nico, 1988 (regia: Susanna Nicchiarelli, sceneggiatura: Susanna Nicchiarelli), Easy – Un viaggio facile facile (regia e sceneggiatura: Andrea Magnani).

 Il Premio all’Opera d’Autore - riconoscimento conferito in passato ad autori quali Álex de la Iglesia, Ken Loach, Abbas Kiarostami, Paul Schrader, Patrice Leconte, Carlo Verdone, Paolo e Vittorio Taviani, Edgar Reitz, Silvio Soldini solo per citarne alcuni - sarà attribuito a Mario Martone, regista e sceneggiatore cinematografico con la passione per il teatro (e viceversa). Autore poliedrico con una specifica vocazione: ricercare e rendere pubblica, in chiave poetica, quelle verità nascoste che si annidano e insidiano il profondo dell’animo umano. Il Premio proietterà una selezione delle opere del regista tra cui Morte di un matematico napoletano ( 1992), Antonio Mastronunzio pittore sannita (1994), L’amore molesto (1995), La salita (1997), Teatro di guerra (1998), La terra trema (1998), L’odore del sangue (2004), Noi credevamo (2010), Il giovane favoloso (2014), Pastorale cilentana (2015).

La presenza dell’estro partenopeo continua con “Spazio Off”, dedicato al “cinema invisibile”, curato da Roy Menarini (che durante le giornate del Premio presenterà anche il suo ultimo libro, Il discorso e lo sguardo. Forme della critica e pratiche della cinefilia, Diabasis 2018 ) e intitolato “Il Nuovissimo Cinema Napoletano” che focalizzerà lo sguardo sulla sua recente produzione cinematografica come L’intrusa (Leonardo di Costanzo, 2017), L’equilibrio (Vincenzo Marra 2017), La parrucchiera (Stefano Incerti, 2017) Il cratere (Silvia Luzi, Luca Bellino, 2017) Falchi (Toni D'Angelo, 2017), Gatta Cenerentola (Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Alessandro Rak, Dario Sansone, 2017).

Anche quest’anno si rinnoverà l’appuntamento con il “Premio alla Cultura Cinematografica” che quest’anno verrà assegnato a Paolo Mereghetti per la sua lunga attività di critico cinematografico.

Il ricco programma dell’Amidei si articolerà, ancora, in stanze tematiche che offriranno spunti di approfondimento come “Dialoghi sulla sceneggiatura” a cura di Matteo Oleotto, “Pagine di Cinema”, spazio dedicato alla letteratura cinematografica, “Racconti privati, memorie pubbliche: storie dal margine” a cura di Diego Cavallotti, che inizierà con una dedica all’artista visiva americana Sadie Benning e con la proiezione delle sue opere video principali. A seguire un’antologia di immagini di alcuni film nati all’interno dei Cineguf, associazioni dei Gruppi Universitari Fascisti e fucina del “cinema sperimentale” italiano a partire dagli anni Trenta.

Per maggiori informazioni  http://www.amidei.com

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