Un uomo così giovane dentro, nonostante la sua età: il suo entusiasmo, la sua voglia di vivere, la sua lucidità, le sue capacità di raccontare anche i temi più scabrosi, la sua onestà intellettuale, lo rendevano unico nel panorama italiano e a volte più apprezzato all'estero che in Italia. Ci ha lasciato un grande, eclettico documentarista, che ha lavorato molto in Germania ed in Italia, collaborando con la RAI come autore, regista e giornalista, con i suoi film-inchiesta e documentari. Nato a Ferrara, dove fondò il Cineclub Fedic, è stato corrispondente della rivista Epoca e di altre periodici Mondadori dal 1958 al 1966. Di lui ricordiamo, fra gli altri, il film-inchiesta : Berlino 1937: Arte al rogo, una coproduzione Rai con la Germania, che ha rivelato l'orrore dell'arte cosiddetta "degenerata" da Hitler e le persecuzioni subite dagli artisti durante il nazismo.  

Ciao caro Massimo.
 
Per chi volesse dare un ultimo saluto a Massimo, camera ardente lunedì 23 luglio dalle 10.30 alle 13.00 alla Casa del Cinema.
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