Nel corso della cerimonia dell’ultimo David di Donatello il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, raccogliendo le rassicurazioni dategli dal Governo,  annunciava al cinema italiano il dovuto stanziamento per il reintegro del FUS e di un provvedimento aggiuntivo per il cinema di almeno 30 milioni di euro. Pochi giorni dopo il Dott. Nastasi, capo di Gabinetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, aveva confermato l’impegno preso; negli ultimi giorni lo stesso Ministro Bondi aveva garantito alle principali organizzazioni cinematografiche italiane il reintegro richiesto che avrebbe almeno consentito la semplice sopravvivenza di tutto il settore.

Il risultato è che  nel Consiglio dei Ministri di venerdì 26 giugno dello stanziamento per il cinema non si è fatto parola.

 Le conseguenze sono la paralisi di tutto il cinema italiano con una drammatica ricaduta occupazionale: a mala pena si produrranno 10 film invece dei 70 previsti, che già rappresentavano una diminuzione rispetto agli anni precedenti.
 
Questo proditorio disinteresse e questa offesa per il nostro cinema  sono di una gravità che rivela palesemente un preciso progetto di mortificazione della cultura in tutte le sue espressioni.

E’ per questo che l’ANAC Associazione Nazionale Autori Cinematografici propone  una immediata mobilitazione per decidere tutte le iniziative indispensabili in difesa del lavoro e della cultura italiana.

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