L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici apprende con soddisfazione dell’avvenuta approvazione a Strasburgo della nuova Direttiva sui Servizi Media Audiovisivi on line, la Direttiva AVSM, cioè quella serie di norme che regoleranno finalmente tutte quelle nuove forme di sfruttamento dei film e di tutti gli altri prodotti audiovisivi sul web non inclusi nelle vecchie direttive limitate solo ai servizi media lineari e ai servizi di video on demand.

La direttiva pone fine a quella fase di deregolamentazione del web della quale abilmente hanno saputo approfittare alcuni operatori globali, si pensi alle nuove grandi entità come Netflix e Apple TV, le piattaforme di condivisione video, come YouTube e Daily Motion, nonché i contenuti audiovisivi dei social network come Facebook e Vimeo.

Lo sfruttamento indiscriminato e gratuito dei prodotti audiovisivi ha, di fatto, determinato il loro arricchimento a discapito di molti i cui interessi saranno ora maggiormente tutelati: nella direttiva infatti si contemplano una serie di norme a favore dei cittadini (con specifica attenzione verso i minori d’età) ma anche verso la promozione delle opere europee. Provvedimenti che quindi avranno un riflesso importante per gli autori.

La direttiva afferma il principio che ai diritti di chi utilizza la rete a fini commerciali debbano corrispondere anche precisi doveri, si parla infatti di un quadro di diritti e obblighi più equo tra il settore radiotelevisivo tradizionale i nuovi servizi audiovisivi online.

In particolare la direttiva, che dovrà essere recepita dagli Stati membri, potrebbe portare ad un considerevole aumento delle attuali risorse di 400 milioni l’anno previste dalla legge italiana dell’audiovisivo. L’ANAC, che ha sempre espresso forti riserve sul fatto che il prelievo fiscale dell’11% dell’Ires e dell’Iva degli operatori nazionali non includesse le OTT, ritiene che non ci siano più ostacoli per prevedere una tassa di scopo da applicare a queste ultime.

Nella direttiva si stabilisce, infatti, che gli Stati membri possano richiedere un contributo finanziario o un investimento in produzione di contenuti europei originali ai servizi VOD che operano sotto la propria giurisdizione (ma in date circostanze anche a quelli con sede in un altro stato membro), sbloccando così risorse importanti per le produzioni di cinema e audiovisivo nazionali.

L’ANAC chiede quindi al Ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, e al sottosegretario, Lucia Borgonzoni, di attivarsi il più rapidamente possibile affinché la direttiva approvata sia recepita dall’ordinamento italiano.

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